Sulla falsariga del post dell’altroieri, segnalo l’articolo di China Media Project che indaga dal punto di vista statistico la presenza di Xi Jinping sui media di stato. China Media Project fornisce analisi dettagliate sulle tendenza che si possono evincere dagli organi d’informazione cinesi. Un’altra risorsa importante è la newsletter di Manoj Kewalramani, che disseziona il Quotidiano del Popolo su base giornaliera.
Alcuni punti qualificanti dell’articolo di CMP:
analizzando la presenza sui media a giugno, non solo Xi Jinping rimane dominante, ma non ci sono segnali di avanzamento da parte di nessun altro membro del Comitato Permanente del Politburo (i sette che, di fatto, governano la Cina);
analizzando i titoli del Quotidiano del Popolo nel periodo 2023-2025, si registra un calo del 14 per cento di quelli dedicati a Xi. È significativo? Secondo China Media Project sembrerebbe di no, perché il boom della copertura mediatica di Xi è avvenuto intorno al XX Congresso del PCC (16-22 ottobre, 2022) e si è prolungato per i plenum successivi (febbraio 2023 e luglio 2024), mentre il plenum di quest’anno non ha ancora una data sicura e quindi è possibile che una nuova ondata di titoli sul leader si verifichi quando tale data sarà certa;
se invece dei titoli si considerano le foto in prima pagina, non ci sono variazioni significative nella presenza di Xi.
Tutto porta a credere che il potere di Xi Jinping non sia in discussione, anche il fatto che il summit dei Brics sia stato relegato in secondo piano, dato che al posto di Xi ci è andato Li Qiang.
A margine, sempre su Xi Jinping e dintorni, segnalo questo post di China Talk in cui si intervista Joseph Torigian, autore di una nuova biografia di Xi Zhongxun, padre di Xi Jinping, comunista delle origini (aderì al Partito a 15 anni, nel pieno della guerra civile con i nazionalisti) che passò attraverso tutte le drammatiche vicende del Pcc nel Novecento. La biografia si intitola: The Party’s Interest Comes First: The Life of Xi Zhongxun, Father of Xi Jinping